venerdì 30 novembre 2007

Storia di Due

Passeggiavano mano per la mano nei freddi giardini d'Ognigiorno.
Volsero lo sguardo verso il fondo del dirupo e Lo videro. Era immenso e senza fine.
" E' bellissimo ! " disse lei.
Lui la guardò negli occhi e ricambio il suo sorriso. " Sembra caldo ! " esclamò poi sorpreso.
Scavalcarono il recinto e si gettarono nell'Amore, lanciando per aria i loro vestiti invernali.
Nessuno li vide più nei giardini. La gente badava solo a coprirsi e ben presto si scordò di loro.

giovedì 8 novembre 2007

Un Ricordo d'Inverno

Arriva prima di tutti nel pomeriggio, guidando una cigolante camionetta d’altri tempi.
Poi, con un rituale antico e sempre uguale, prepara la sua bancarella sistemandone con cura ogni elemento. “Tutto pronto anche per oggi”si dice tra sé, e il vecchio che vende le caldarroste tira su il bavero della sua giacchetta e si strofina le mani per il freddo.
Nel frattempo, qualcuno tra la gente del paese ha già cominciato a passeggiare, sono tutti avvolti nei loro lunghi cappotti invernali. Il vecchio li guarda passare davanti a lui per un po’, quindi prende una manciata di castagne dal fuoco e la pone gentilmente sopra il banco, spargendoci su del sale.
Un bimbo, da una panchina, ha notato la nube di fumo che sale dal suo calderone e ha iniziato ad occhi aperti a fantasticare, osservandola cambiare forma mille volte con il vento. E’ un mostro possente, poi un’astronave, adesso un vascello spettrale.
Il venditore di castagne, intanto, ha sceso uno sgabello dalla camionetta e ci si è seduto su stancamente, per alleviare un po’ l’attesa.
Di fronte, la gente continua a passare. E, ogni tanto, qualcuno che il vecchio non riconosce lo saluta, facendo un cenno con il capo o con la mano. Sono troppe le facce che cambiano, ogni stagione. Non c’è più la gente che lui conosceva. Anni fa, qualche amico si fermava sempre a giocare un po’ a carte , o ad offrirgli un sigaro per parlare di come girava il mondo. “Forse perché allora non faceva così tanto freddo” pensa l’uomo avvicinandosi di più al fuoco.
Una signora elegante, attaccata al suo telefonino, si avvicina ed acquista in tutta fretta una busta di caldarroste, poi scappa via. Chissà dove.
E’ buio, ormai. Si accendono i lampioni con una magia sempre nuova, che il vecchio non si stanca mai di contemplare.
L’uomo delle caldarroste siede ed aspetta ancora, aggiungendo di tanto in tanto qualche castagna in quel calderone, che poi è tutta la sua vita.
Verso la fine del pomeriggio, quando dal cielo comincia a cadere qualche goccia di pioggia, una giovane coppia si ferma per comprare un po’ delle sue castagne calde e l’uomo li serve premurosamente, sorridendo ancora quando loro sono già lontani.
Il vento, adesso, inizia a soffiare più forte scuotendo gli alberi e le piante nelle aiuole.
Il venditore conta e riconta i soldi appena guadagnati e attende ancora un po’, dietro la sua bancarella, fin quando le persone svuotano la piazza del tutto, per rifugiarsi nel tepore delle loro abitazioni.
Lassù, le nuvole minacciano un temporale, ed il vecchio lo sa. Così, religiosamente, rimette a posto ogni sua cosa e si concede una sigaretta, perso chissà in quali pensieri. Dopo, ricontrolla pazientemente che tutto sia al posto giusto, dà l’ultima occhiata alla piazza e sparisce via come ogni altra sera. Senza che nessuno se ne accorga davvero.
A bordo della sua lenta camionetta, a metà strada, pensa a quella coppia di fidanzatini e si ricorda di un giorno di tanti anni fa, quando aveva conosciuto la sua Anna e se ne era innamorato. E il vecchio, tornando a casa, si sente felice.

E con quel sorriso sereno, una di queste fredde sere di Febbraio, senza nessun avviso o alcun rimpianto, l’uomo che vende le caldarroste si arrenderà all’inverno e si addormenterà dolcemente. Inevitabilmente. Chiuderà gli occhi stanchi, stringendo in pugno una delle sue castagne, e andrà lontano. Lasciando un vuoto nella piazza e nei ricordi di qualcuno.