sabato 31 maggio 2008

lunedì 19 maggio 2008

Il Dono

Un milione di stelle nella notte
fanno brillare il mare addormentato.
Venuta da chissà dove, silenziosa,
scivoli tra le acque come fossi in volo.
Sulla riva un dono ha chiamato te da lontano, Teles,
ha interrotto i tuoi giochi coi delfini.
E’ un mazzo di fiori tutto azzurro,
gettato in spiaggia dall’ ultimo ragazzino al mondo che credeva alle sirene.
Il suo ultimo regalo al dorato mondo delle fantasie.
E’ l’alba, e mentre ritorni
stringendo fra le dita il tuo tesoro,
il sole comincia ad illuminare una scia di petali
tra mille bollicine,
salgono a galla leggeri e fanno saltar fuori i pesci.


Sembrano il triste pianto del mare.

Guardi in giù, verso l’abisso che ti accoglie di nuovo
e stavolta, piccola sirena, ti senti più sola.

martedì 13 maggio 2008

Un Gabbiano Qualunque del Cielo

La giovane Teles quel giorno salì a galla per vedere il cielo. Era come il mare ma più vasto, non c’erano pesci e coralli ma nuvole ed uccelli che davano al tutto un aspetto curioso.
Signor gabbiano! -gridò la sirenetta rivolgendosi ad uno dei tanti volatili- Signor gabbiano, presti attenzione!”
Qualche secondo ed un pennuto piuttosto vecchio e malandato le si avvicinò planando lentamente. Teles notò subito che l’uccello non aveva più uno dei suoi occhi, era come se gli fosse stato strappato via.
Per le ali del Grande Celeste, ma cosa sei ?! -esclamò il gabbiano interdetto- Vista dall’alto mi eri parsa una bambina, ma da quel che l’acqua lascia trasparire tu hai ben altro che due gambette rosa !”
Sono una sirena !”rispose la piccola con garbo. E nel frattempo salì a galla anche la sua amichetta, una piccola sardina che non la lasciava mai sola. “Una sirena??…Ma si, una sirena !! Una volta un mio amico me ne ha descritta una. Era l’alba e l’ha vista saltare fuori dalle onde insieme ai delfini … ma vedo che anche tu sei in compagnia!”affermò il volatile standosene sospeso a mezz’aria.
Sicuro ! -replicò Teles mentre il pesciolino le nuotava intorno- Le sirene vivono in armonia con tutte le creature del mare ! E dimmi, Signor gabbiano, ti ho chiamato per sapere se anche tu vuoi essere mio amico!”
Al pennuto scoppiò subito una risata.”Amici ? Per le penne dei Sacri Migratori !! Il cielo ed il mare non hanno niente di che spartire e non ce l’avranno mai ! Queste acque, per me e tutte le altre creature che vedi lassù, sono solo una fonte di nutrimento e nient’altro ! E per di più sono piene fino all’orlo di tranelli e pericoli mortali !! Vedi lo squarcio che ho qui a sinistra al posto dell’occhio? -proseguì il vecchio gabbiano avvicinandosi ai due nuotatori- Questo è il ricordo dell’unica volta che non sono stato diffidente verso il vostro caro oceano. Mi ero addormentato, lasciandomi cullare dalle acque e un amo galleggiante si è portato via metà della mia vista ! Per non parlare di quell’inverno che un’onda quasi non mi sommergeva ! L’anno scorso -continuò sdegnato- mio fratello è stato morso ad un’ala da un grosso pesce ed è morto tra i flutti che adesso vi accarezzano. Io e te apparteniamo a due mondi diversi per natura e non possiamo avere alcun legame…questo è tutto !”
Non è vero, non è vero !! –rispose la sirenetta quasi piangendo- Io conosco perfino chi riesce a convivere tra cielo e mare : i pesci volanti. Pensa ai pesci volanti !”
Quelli ? Quelli sono soltanto degli ibridi che vagano senza pace tra due mondi, come forse lo sei tu che appartieni per metà alla terraferma !” E detto questo il gabbiano, con un rapido scatto, si avventò sulla sardina accanto Teles e la strinse forte con il becco, allontanandosi subito verso l’alto con il pesce che già non si muoveva più.
Da quel giorno la sirenetta non ebbe più voglia di ammirare il cielo e tutte le sue meraviglie. Lo fece solo qualche volta, di notte, per guardare le stelle. Riflettendo sull’ultima frase detta dal gabbiano.