lunedì 22 settembre 2008

Da Qualche Parte, Lontano

Sepolto in fondo al mare c’è il mio cuore.
Immobile, dimenticato. Coperto per l’eternità.
E intanto lassù non cambia nulla, continuano a sbattere le onde messe in fila.
Io me ne sto in giro tutto il giorno con una mano sul petto, che è vuoto. E non so bene dove sono o dove vado ma sorrido, per nulla turbato. Da nulla contrariato.
Nessuno comprende tra quelli che mi guardano per strada, ma nascosto nell’abisso più remoto c’è il mio cuore. Tradito, annoiato, ucciso, schiacciato per sempre riposa.
Se vuoi trovarlo puoi cercare lì, da qualche parte.
Lontano.

domenica 14 settembre 2008

Sicilianità Manifesta

Perchè nessuno si dimentichi, o sottovaluti, chi sono e da dove vengo. Perchè il rumore del motore suoni come un marranzano impazzito. Perchè la gente, al mio passaggio, senta un profumo forte di agrumi. E perchè la polizia, intimorita, mi fermi solo per baciarmi le mani.

Ecco perchè.

giovedì 4 settembre 2008

Vengo da un Mondo Piccino

Vengo da un mondo piccino.
Dove i ragazzi si incontrano al mattino e vanno a scuola a piedi. Dove la nonna, ogni giorno, manda il nipote alla bottega dell’angolo per fare la spesa. Dove la gente raccoglie i fichi d’india che sporgono sulla strada. E dove i vecchi escono dal frigo la bottiglia di vino buono, quella senza etichetta.
Un posto piccolo dove i bambini, nel pomeriggio, giocano in piazza e sui marciapiedi. Dove la domenica il papà arriva a casa con i pasticcini. E fuori dalla finestra senti passare la processione, mentre la gente esce di corsa sui balconi.
Vengo da un luogo dove il tempo non è denaro, ma è la vita che scorre. E per questo non si va di fretta, ma si cammina. Dove conosci tutto e tutti. E dove ci si saluta e ci si mette a parlare.
E’ un microcosmo dove i pescatori guardano al mare come se fosse la loro madre. Dove la mattina presto puoi sentire nell’aria l’odore del pane. E dove se sali in collina scorgi tutto il paese. E vedi tutta la tua vita, per com’è e per come sarà.
Questo mondo, così caro e piccino, io lo porto sempre dentro di me. A volte mi chiama nei sogni, con dolcezza, per ricordarmi chi sono. E mi dice “ Stai tranquillo, Marco, dormi bene. Che tanto ti aspetto e non cambio mai.”