domenica 11 aprile 2010

Il Cerchio

I bambini volano sulle ali leggere dell’infanzia, sopra quel mondo che è tutto un gioco. Non sanno mai niente di niente, né di nessuno. In quel giardino verdissimo che è l’inizio del viaggio, giocano liberi e si godono il sole, senza pensieri.



I giovani crescono e s’incontrano tra loro durante il cammino, mille e più volte. Gli amici cambiano, spariscono e poi si ritrovano, dalla Sicilia a Roma, da Roma all’America. Quelli veri rimangono e basta solo uno sguardo, una parola, per ritrovare l’intesa. Intanto gli amori cominciano a fiorire, quando hai un cuore piccolo e ti sembrano ancora più grandi. E quando li perdi il petto brucia e ti senti morire. Poi i ragazzi, senza avere una scelta e sempre troppo presto, lasciano spazio ad altri giovani e diventano grandi. Prima con rassegnazione, timore, riluttanza. Poi crescono davvero e tutto quello che avevano intorno cambia.


Certi pomeriggi, seduti al lavoro, gli uomini guardan fuori dalla finestra e trovano i ragazzini che si spingono e si rincorrono. Con un sorriso lieve sul volto riprendono la loro giornata da adulti e sospirano pò, al ricordo dei giorni quando il ritornello di una canzone era tutto cio' a cui pensare.


Gli anziani siedono al parco, sin dal mattino, con la gamba a cavallo di quei pantaloni d’altri tempi. Osservano mamme e papà spingere i bimbi in carrozzella e si tolgono il cappello quando passan le signore. Poi un bambino, quasi fosse una fatalita', si sporge dal passeggino e offre lo sguardo ad uno di loro sulla panchina. Occhi deboli e stanchi ricambiano l’intesa e la vita del vecchio ricomincia di nuovo, come in un cerchio che non si chiude mai davvero, disegnato da chissà chi.


Intanto, alcuni bimbi hanno preso a giocare di nuovo in quel prato verde ed assolato…