domenica 7 dicembre 2008

Una Mattina

Una mattina mi sveglierò già vecchio e senza forze. E non vorrò osservare quell’immagine stanca nello specchio, ma mi siederò a pensare. Guarderò indietro, verso gli anni lontani, e la vertigine del tempo mi farà tremare come un bambino. Luoghi, facce ed avvenimenti passati si accavalleranno l’un l’altro, roteando perduti in chissà quale angolo della realtà. Nel buio lucido di quel mattino mi frugherò le tasche e troverò sempre le stesse domande, le più importanti, ancora senza risposta. In mano stringerò soltanto le verità saltate fuori dall’anima, quando la ragione dormiva. E sorriderò, affacciandomi dalla finestra, alla vista di questo mondo che corre di fretta verso la strada sbagliata, con le sue regole artificiose e milioni di miliardi di muri altissimi e invalicabili, macchine e tecnologia cresciute in maniera disumana, inarrestabile. Mi sporgerò e vedrò una civiltà esasperata ed inconsapevolmente ignorante, che ripudia ancora il suo io primordiale, per rimpiazzare i valori eterni con degli ibridi spaventosi. Quel giorno sentirò un freddo mai provato e cercherò affannosamente il sole. Sposterò lo sguardo all’orizzonte ed il cuore salterà nel petto, quando in questa terra si faranno avanti amore, colori, amicizia, giochi, profumi, fantasia, sogni, canti, ricordi e speranze. Ed aria e cielo tutt’intorno. Un cielo che non vorrà piegarsi all’inquinamento e rimarrà sempre meraviglioso, su di noi. E mi chiederò cosa ci sia davvero oltre quell’azzurro, se qualcuno o qualcosa dall’altra parte lontana, in quel buio silente macchiato di stelle, abbia capito più cose di noi.
Quella mattina nel futuro, con la serenità di un uomo stanco, penserò a tutto questo e rimarrò da solo nella mia stanza, senza che nessuno possa sentire o commentare. Con la finestra ancora aperta mi adagerò sul divano, chiuderò gli occhi e non li riaprirò mai più. Ed ogni cosa, nella sua totale essenza, rimarrà sempre la stessa, come dovrebbe essere. Troppo breve, troppo lunga, stupenda ed orribile, fonte di gioia immensa e pianto infinito, inesplicabile. Come la vita di ognuno di noi.