domenica 20 settembre 2020

Sin dal mio trasferimento negli Stati Uniti, avvenuto 15 anni fa, avevo sempre vissuto il ritorno in Italia con gli occhi da vacanziere. Per tutto questo tempo, durante le mie estati a Milazzo, avevo avuto l'impressione che l'esperienza nella mia cittadina d'origine, sebbene molto felice, avesse un qualcosa di superficiale.
Mi trovavo qui solo per un breve periodo e sempre nella stessa stagione.
Molto spesso, mi sono chiesto come sarebbe stata la mia vita quotidiana in tempi normali, lontana dalla routine di spiaggia, ombrelloni ed il viavai di turisti. Avevo un disperato bisogno di sentirmi integrato, di capire se fossi ancora capace di vivere qui da milazzese e non da ospite.
Quest anno, finalmente, ho avuto l'occasione unica di trascorrere più di tre mesi in Italia, durante i quali ho avuto un’importante conferma.

Dopo la fine di Agosto, quando la maggior parte di turisti e vacanzieri hanno ripreso le loro vite normalmente, io ero ancora qui ad osservare la spiaggia vuota mentre lavoravo ad un computer. I miei figli si son goduti le loro prime bici e canne da pesca italiane, gettandosi nelle mille avventure di questi mesi, poi anche loro hanno iniziato la scuola virtuale a distanza. La Sicilia é divenuta ben presto casa nostra, non più una meta di villeggiatura.
Dopo tanti anni, sono riuscito a seguire attivamente i miei genitori nelle loro imprese quotidiane, scoprendone dettagli e particolari di cui ero stato sempre curioso.
Ho camminato per le strade del quartiere dove sono nato e cresciuto, avendo il tempo di notare i tanti cambiamenti, ma compiacendomi delle cose che sono rimaste immutate. Ho girato ed esplorato quotidianamente la mia Milazzo, cercando di rivivere emozioni mai dimenticate. Ho preso tutte le scorciatoie che usavo da ragazzo, incontrando molte persone che si ricordano ancora di me. Mi sono anche ritrovato a sorridere nel guardare i ragazzini che tornavano dalla stessa scuola che ho frequentato io stesso qualche decennio fa.
Un pomeriggio, in particolare, mi son seduto sugli scogli della Croce di Mare ed il rumore delle acque ed il senso di pace mi hanno riportato indietro alla mia giovinezza, quando spesso scappavo dai compiti per parlare con il mare.
Ho poi osservato i movimenti in paese durante il periodo delle votazioni, ho conosciuto nuovi amici, portato i miei bimbi in bici sul lungomare e poi a pescare in spiaggia di notte, avendo sempre la profonda ed importante sensazione di venire riassorbito da questi luoghi, così infinitamente pieni di ricordi.
Ed ho scoperto, contrariamente ad i miei timori, che sono sempre il Marco di una volta. Nulla é davvero cambiato.

Ho finalmente compreso che la mia vita non é mai stata davvero stravolta dalla lontananza geografica dal mio luogo d'origine. La mia sensibilità, il mio modo personale di vedere e sentire le cose viene proprio da qui, da questa cittadina sul mare alla quale vengo richiamato sempre quando ne sono lontano. Alcuni non capiranno, ma non importa. In fondo, questa è la mia storia.
Tra pochi giorni tornerò in America, in quel mondo così diverso, ma questa volta non ci sarà tristezza sul mio viso. Solo la gioia di chi ha ritrovato sė stesso.