sabato 27 febbraio 2010

"L'Attesa". Testo: Marco Talotta - Foto: Sergio Andaloro(http://sergioandaloro.blogspot.com/)

Come una barchetta capovolta sulla spiaggia di Ponente. Immobile, stanca, con il timore e la tristezza di essere dimenticata lì per sempre. Come lei affronto a testa bassa l’inverno, da quest’America distante, mentre il mare in tempesta grida forte il mio nome.
Sono un guscio scavato da pioggia e vento che aspetta e si consola, con ricordi agrodolci nutro quest’attesa per stagioni intere. Presto, come ogni anno nei mesi caldi a Milazzo, la spiaggia si riempirà di gente. I ragazzini saranno lì di nuovo a giocare al pallone tra mille risate, le mamme strilleranno invano ai loro figli di uscire dall’acqua e nuove generazioni di tuffatori si scaglieranno dagli scogli più alti, per provare a se stessi e ad i compagni di esser già uomini. Tutto scorrerà come in un libro già scritto. Un libro magico dove, certi tramonti, puoi vedere i delfini saltare all’orizzonte.
Come fossi anch’io adagiato tra sassi e rovi attendo e spero che arrivi quel tempo anche per me, che l’estate mi riporti ancora dove debbo stare. Sono nato e vissuto con le onde tutt’intorno, con il sole a riscaldarmi e l’allegria di una vita semplice. E non posso più aspettare.


So che un giorno sarò un vecchio relitto a cui nessuno vuol neanche pensare. Come un esule straziato dal tempo e dalla nostalgia tornerò, cercando chi ancora mi attende. E alla fine del viaggio sarò una carcassa che potrà adagiarsi, per sempre, nel fondo del suo mare.


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