mercoledì 25 agosto 2010

Pomeriggio Surreale


Passeggiata al fresco di fine estate, senza scopo, da solo per una strada che le gambe conoscono a memoria. Dal nulla la pioggia mi sorprende. Pesantemente cade, precipita, spinge su ogni cosa. Batte su viso e corpo, si fa strada tra pelle e muscoli, arriva all’anima e seppellisce tutto quello che c’era di me. Rimane solo una pozza d’acqua gelida, sul bordo del marciapiede, che pian piano svanisce all’arrivo del sole. E nessuno se ne accorge davvero.

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