mercoledì 5 marzo 2008

Il Tuffo del Gigante

Quella mattina, il Gigante di Zucchero salutò distrattamente il Gigante di Marmellata.
Era troppo impegnato ad incollare tutte le caramelle che aveva trovato nella dispensa, per costruire l’automobile più appiccicosa che si fosse mai vista in giro.
" Mi porterà verso il mare!" pensava tra sé, e continuava il suo lavoro immerso nei pensieri.
Il Gigante di Zucchero aveva ascoltato spesso i ragazzini parlare tra loro dei tuffi tra le onde del mare. Ed ogni volta aveva provato una grande curiosità riguardo a quella immensa distesa, così fresca ed azzurra, che loro descrivevano entusiasti. Negli occhi di quei piccini brillava la luce viva di un sentimento che lui non conosceva: la felicità.
E così aveva sacrificato tutte le provviste per
l’Inverno (anche le sue amate caramelle ai mirtilli) al fine di avere un mezzo, seppur bizzarro,che lo portasse verso la meta di tutti i suoi desideri.
Dopo giorni di fatiche, tutto era pronto. Il Gigante si sedette sopra i sedili di cioccolato della sua automobile e non esitò un secondo ad avviare il motore, che tra uno scoppio e l’altro faceva schizzare nuvolette di panna dalle marmitte.
Quando ormai l’uscita del villaggio era a pochi metri, il Gigante di Zucchero fu fermato dal Gigante di Miele. "Torna indietro! – lo ammonì –Sappiamo tutti cosa hai intenzione di fare! Nel mare – disse – ti scioglierai!".

Ma il nostro Gigante testardo non si curava minimamente dei suoi consigli e così proseguì il suo viaggio, fiducioso di poter sentire nel cuore almeno per una volta la felicità, quell’emozione sconosciuta e tanto piena di fascino.
Il tragitto dovette sembrargli molto più lungo (perché le ruote dell’automobile si attaccavano all’asfalto bollente) ma, alla fine, il volo dei gabbiani ed il frangersi delle onde sulla spiaggia non lasciarono più alcun dubbio al Gigante di Zucchero: era arrivato al mare.
Scese dal suo veicolo, che alcuni granchi buongustai avevano cominciato già a sgranocchiare, e si gettò in quell’infinita distesa cristallina.


Sull’acqua, il giorno dopo, i ragazzini trovarono un enorme sorriso di zucchero.

2 commenti:

Marco Talotta ha detto...

Vecchio, vecchissimo racconto, estratto dai polverosi archivi di questo sciocco scribacchino.

jasonjason ha detto...

ei..questo racconto o qualcosa di simile l'ho letta molti anni fa! quando stavi a Roma ti ho fatto visita e li' mi hai fatto leggere un paio di cose..ricordo bene il gigante di zucchero!