giovedì 12 febbraio 2009

Accadde un Martedi'

Era uno di quei martedì d’inverno freddi, secchi, grigi, non in sintonia. Un martedì come oggi. Perso senza rimedio nella routine che mi annullava, d’impulso abbandonai il lavoro e corsi affannosamente verso casa. Mi ritrovai ad aprire, con sorpresa, ogni armadio, anta o cassetto dell’appartamento. E dall’interno caddero per terra, schiantandosi, parole su parole su parole, come una cascata, un’esplosione inarrestabile, un vortice confuso e rabbioso. Erano parole mai dette, mai pronunciate, mai neanche sussurrate. Le avevo chiuse, sigillate lì. Mai usate per rispetto, compassione, gentilezza o per errore. Adesso erano per terra, dappertutto, inondavano il soggiorno e spingevano sulla porta. In pochi minuti si trovavano già fuori, nel mondo, arrampicandosi sulle auto, i negozi ed i palazzi, facendosi largo tra la gente per strada che le ascoltava e piangeva, rideva, si arrabbiava, si intristiva, si offendeva o ne gioiva. Non riuscii a rendermi conto di cosa stesse succedendo, o se stesse accadendo davvero. Poi, quasi subito, tornò il silenzio. Un silenzio surreale. Pochi notarono che per qualche secondo, quasi impercettibilmente, tutto sembrò rimanere sospeso, come se il tempo cessasse di esistere. Non so ancora cosa avvenne in realtà.
Quel pomeriggio, quel martedì inaspettato, mi sentii come se fossi guarito da un malanno, come se fossi più leggero, più vero. Anche se ormai non avevo più niente d’importante da dire.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma sei di Milazzo?

Marco Talotta ha detto...

Si, ma adesso vivo in America. Ma torno a Milazzo ogni Estate!

Marco Talotta ha detto...

Gia' fatto! Ci sentiamo...

Francesco De Paolis ha detto...

Link Ricambiato! Grazie!