martedì 3 novembre 2009

3 Novembre

Mi ritrovo ancora una volta a pensare alla mia famiglia, laggiù oltre l’oceano. Mia madre starà cucinando qualcosa di buono, avvolta nella sua vestaglia a scacchi rossi, papà lo vedo seduto in camera da pranzo che guarda la televisione, mangiucchiando salumi e formaggi acquistati alla bottega dietro l’angolo. A qualche isolato da quella casetta in Via Colonnello Bertè, anche mio fratello si starà preparando per la cena con la moglie, dopo un’intensa giornata di lavoro. Ogni cucina di Milazzo emana un buon odore, e tutt’intorno c’è aria di pace.
Qui da me sono ancora le quattro del pomeriggio e, come ogni giorno alla stessa ora, mentre ognuno lì si prepara a dormire, vorrei poter dire alla mia gente che li penso sempre e che non li ho mai dimenticati, che quel mercoledì di Dicembre non sono scappato via senza guardare indietro. Controllo il calendario e un altro mese, un altro anno è passato. Oggi mio padre compie 60 anni ed io lo saluto da molto lontano, in un angolino di tempo rubato agli impegni di questo mondo così diverso.


A volte, appena sveglio, mi sembra di scorgere la spiaggia alle prime ore del mattino, quando i gabbiani si radunano in gruppetti ordinati per osservare le onde. E poi, spinti dal vento, scivolano sull’acqua per un istante carpendo la preda che ancora si dibatte. Vorrei anch’io aver le ali e volare da loro, da tutti, in quella terra che è madre, culla, dolore, conforto e luce di ogni mia giornata. E così direi a piena voce, planando giù verso il giardino di quella casa a me cara: “ Buon compleanno, papà!”

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