giovedì 26 novembre 2009

Tu

Tu che guardandomi in faccia non dimostri mai dubbi,
che non hai segreti da nascondere.
Tu che hai imparato l’italiano per parlarmi d’amore,
che hai scoperto la mia terra,
il cibo e la sua gente
con la meraviglia di chi vive in una favola.
Tu che mi chiami al telefono
e hai la voce dolce di una bambina,
che mi baci ed io sento la scossa
di due mondi che si sfiorano.
Tu che con quegli occhi grandi sai dire tutto
e piangere
e ridere
ed illuminare il mio cammino.
Tu che guardi la tv in quel pigiama soffice
e le calzette buffe.
Tu che mi prendi per mano, d’estate,
per esplorare i tesori nascosti del mare.
Tu che porti il nostro bimbo dentro di te,
giorno per giorno,
e già lo aiuti a crescere forte e sano.
Tu sei la donna che aspettavo
e che è venuta a cercarmi da molto lontano.
Ti ho presa per mano,
mi hai preso per mano
e siamo ancora qui che camminiamo,
giovani e allegri
come l’inverno che t’ incontrai a Roma.

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