giovedì 24 dicembre 2009

Felice

Un pescatore cammina sul molo del porto, nella solitudine quieta di una mattina invernale. Niente pesce nella rete, stamane, solo onde feroci e vento gelido sul collo.
Così è lì a passeggiare, a pensare, a perdersi in quell’angolino di mondo che conosce così bene. Felice, così si chiama, fuma una sigaretta dietro l’altra e tossisce nel cammino. Tossisce per il fumo, per il freddo, tossisce per farsi sentire.
Lì vicino, su uno yacht, dei turisti consumano una tarda colazione e si stropicciano gli occhi. Parlano una lingua lontana che lo confonde, fatta di suoni che stridono, collidono, che si sovrappongono tra loro come tanti scarabocchi sul muro. Felice si chiede dove questa gente, dai capelli così chiari, abbia trovato quei gamberoni freschi che rallegrano la tavola. Ma non si scoraggia neanche un po’. Guarda le curve di quel mare arrabbiato e sa che domani, o un’altra mattina ancora, quelle acque che lo richiamavano sin da ragazzo saranno generose e riempiranno le reti. E’ così che va, mormora fra sé chiudendosi meglio la giacchetta logora: il mare è un’avventura sempre nuova e mai un mestiere. E’ la sua avventura.
Gli altri pescatori sono già al baretto vicino allo sbarco dei traghetti.Siedono stanchi su quelle panche umide e conversano animatamente. Sono facce scavate dal sole, barbe grigie ed ispide, occhi vivi e guance che si fanno rosse per il vino. Ognuno di loro è un grande attore che gesticola, alza il tono, si appassiona e afferma massime assolute, in quel piccolo teatrino sul molo che stà lì da sempre. E di tanto in tanto guardano fuori le navi, che passano all’infinito. Felice ordina la solita birra e si siede con gli altri, che gli fanno spazio e gridano il suo nome. Poi dà uno sguardo anche lui, fuori verso le onde, e si ricorda di quella bambina che, la mattina, da un aliscafo gli ha fatto ciao con la manina. E per quella bimba, per quel saluto tanto onesto, il vecchio vede un altro giorno davanti a sé.


Tra tante stelle, mondi e pianeti, questa è una giornata nella vita di un piccolo uomo. Un uomo che esiste lì perché quello è il suo posto e perché non potrebbe che vivere così. Felice.

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